Se qualcuno pensa di sovvertire il risultato delle urne a colpi d’inchiesta ha fatto i conti senza l’oste.
Non è possibile che l’enorme consenso tributato al Pdl dagli elettori campani possa configurarsi come reato da perseguire con forza fino a porre la base stessa del partito, e con essa i cittadini e i rappresentanti istituzionali, sul banco degli imputati.
Proprio per questo concordo con quanto affermato oggi, dalle colonne del Corriere del Mezzogiorno, dal coordinatore regionale del Pdl Nitto Palma: la magistratura non può assumere atteggiamenti vacuamente giustizialisti nei quali si arriva a configurare addirittura un pregiudizio ingiustificato nei confronti del Pdl.
Le aggressioni delle Procura di Milano e Napoli nei confronti di Berlusconi, e la mancata revoca dell’ordinanza di custodia cautelare per Nicola Cosentino, atteso assurdamente dal carcere, destano orrore.
Se l’intento è quello di capovolgere il responso dello spoglio per le vie giudiziarie allora non possiamo che opporci e schierarci a viso aperto a difesa della libertà, senza se e senza ma, dico basta alla confusione dei ruoli.
Da uomo delle istituzioni, confido nell’intervento del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano: se non ci ascolta neanche lui allora quello delle procure diventa un vero e proprio assedio.